Conoscere quello che acquistiamo e mangiamo, oggi è un’esigenza primaria, perché strettamente legata al benessere del nostro organismo. L’agricoltura biologica si è sviluppata inizialmente da due grandi e principali ideatori, l’agronomo tedesco H. Pfeiffer e l’agronomo inglese A. Howard, che svilupparono negli anni 40 il primo metodo di coltivazione biodinamica (basato sulla visione antroposofica elaborata dal filosofo Rudolf Steiner, ovvero un metodo che rispetta l’ecosistema terrestre e che considera unico sistema il suolo e la vita che si sviluppa su di esso). Un’altro contributo è stato portato dal biologo svizzero H. Muller e dal medico tedesco H.P. Rusch, che idearono un metodo di agricoltura organica e biologica. Successivamente nacquero una serie di metodi in veri e propri “movimenti di agricoltura biologica”, contributi che rafforzarono gradualmente l’idea di una agricoltura naturale, attenta all’ecosistema e agli equilibri naturali, sempre più convinta di una coltivazione biologica, priva cioè di interventi artificiali.
A prescindere dal metodo di coltivazione biologica utilizzato, lo scopo dell’agricoltura biologica è quella di migliorare le qualità nutrizionali dei prodotti della terra, arrivando a creare un prodotto privo di elementi artificiali, e ad alto contenuto nutrizionale che aumenta, così, il sapore e la digeribilità del prodotto, nonché il suo potere nutritivo per l’organismo che lo assume. Altro obiettivo dell’agricoltura biologica, non meno importante, è quello di migliorare la fertilità del suolo, aumentandone il contenuto in humus, vivificando le attività biologiche, correggendone le carenze minerali, ad esempio ricorrendo a tecniche del sovescio e della rotazione. Tanti altri sono gli scopi di una coltivazione con metodo biologico: evitare forme di inquinamento; rispettare il suolo nel suo ciclo vitale; escludere totalmente l’utilizzo di concimi di sintesi. La lavorazione del suolo in una realtà di “agricoltura biologica”, è molto diversa da quella invece industriale. I prodotti finali sono ridotti al minimo, ovvero all’indispensabile, proprio perché è forte la convinzione che uno sfruttamento eccessivo del suolo, non può donare al consumatore un prodotto di indiscutibile qualità nutrizionale e organolettica. La concimazione nell’agricoltura biologica è totalmente naturale, ovvero organica (letame compostato) che ha un duplice scopo ovvero quello di arricchire il terreno di humus e quello di fornire azoto e altri elementi nutritivi alle future semine. I concimi minerali sono consentiti ma in maniera ristretta e solo se di origine naturale. Ad esempio, per i concimi di potassio si usano le ceneri di legna!
La difesa delle colture si riduce al minimo in un suolo coltivato secondo le tecniche dell’agricoltura biologica; ciò avviene perché questo tipo di coltivazione ha l’obiettivo di ottenere un terreno sano e microbiologicamente attivo, condizione che permette di arrivare ad un terreno di alta qualità ed equilibrato, quindi “protetto” naturalmente dalle malattie, dai parassiti e dalle erbe infestanti.
Un antico proverbio del popolo navajo dice che L’uomo non eredita la terra dai propri antenati, ma la prende in prestito dai propri figli! Questo è il senso che ci guida, ogni giorno, nel lavoro delle Terre del nostro orto. Crediamo e siamo convinti che i prodotti migliori per l’alimentazione dell’uomo sono quelli che rispettano la vita e qui equilibri di un intero ecosistema: il suolo quindi, ma anche l’acqua e l’aria. La nostra fede per la Natura ci spinge a ritenere che il rispetto per la Terra è la migliore tecnica di coltivazione e l’unico sistema di ringraziamento per i frutti che ogni giorno raccogliamo dal duro lavoro. Rinunciamo alle sostanze chimiche e all’uso di una coltivazione che specula la Terra! Salvaguardiamo la biodiversità, rispettando i ritmi e i cicli della natura. Tutto questo per noi vuole dire prendersi cura della terra, garantirne il suo futuro e quello dell’umanità!